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Jón Kalman Stefánsson, Il dolore degli angeli, Iperborea, Milano 2012

  • Immagine del redattore: Silvia Cosimini
    Silvia Cosimini
  • 1 set 2012
  • Tempo di lettura: 1 min

Un autore al di fuori dei clichés imperanti sul successo della letteratura nordica legato per lo più al giallo: lontano da una produzione di facile consumo, preferisce addentrarsi nel rapporto fra l’uomo e la natura nell’impervio mondo islandese da cui traspare il senso profondo che costituisce la comunità umana, interrogata nel suo compito di baluardo e salvaguardia della memoria, unito a un profondo amore nei confronti della letteratura, intuita dall’autore come l’unica panacea alla tragicità dell’esistenza umana.

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