Chi riesce a sopravvivere ai primi due capitoli mortali si ritroverà fra le mani un grandioso romanzo della letteratura novecentesca. Una specie di "I Buddenbrook" islandese. Il libro di cui vado più fiera, Laxness al meglio di sé. Avevo fatto un grande lavoro di ricerca lessicale, in parte andato perduto fra le mani del redattore. Peccato non aver rivisto le bozze. Avrei potuto spiegare tante mie scelte; per esempio, quanto foneticamente marcate siano le chiusure di ogni capitolo, e come alla fine del capitolo 39, con quelle consonanti allitteranti, iterate e leggere, quasi soffiate, secondo me si rendesse più giustizia con "sparpagliandosi come polvere impalpabile nel grembo appassito di sua madre" piuttosto che con quanto si dice adesso a pag. 355. Peccato.
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